martedì 1 febbraio 2022

Recensione ''LA TIGRE DI NOTO''


Titolo: ''LA TIGRE DI NOTO''
Aut: Simona Lo Iacono
Pagine: 176
Edito: Neri Pozza




ESTRATTO:
<<Ero sempre più convinta che conoscere una persona volesse dire capirla attraverso i suoi libri. Era lì che si depositava il suo segreto. Era a quelle pagine che consegnava il suo dolore.>>





TRAMA:
Questo romanzo narra di Anna Maria Ciccone, una donna e una scienziata che visse in un’epoca che le fu ostile, un tempo di ostinati pregiudizi e barbarie totalitarie. Nata a Noto nel 1891, partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica: unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un’intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Oggi diremmo che si impose in un mondo maschile. Ed è certamente vero. Oggi parleremmo della sua passione, della sua forza e del suo coraggio nel riuscire a salvare, nel 1944, i testi ebraici della biblioteca dell’università di Pisa dai nazisti che volevano requisirli e poi distruggerli.
La sua figura non è riconducibile, tuttavia, soltanto alle sue pionieristiche ricerche o alle sue impavide azioni. Con uno sguardo che attraversa il suo tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell’esistenza la forza della sua fragilità. Ne esce un romanzo che non si lascia definire, che ci costringe a convivere con una nostalgia tenace, il racconto di una geniale fisica e matematica che seppe mostrarsi al mondo con la compostezza e il pudore di chi, nel buio dell’universo, cerca di guadagnare sempre, con fede ostinata, un piccolo bagliore di conoscenza. Perché, parafrasando Goethe, è proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce.



RECENSIONE:
Personalmente, ho avuto un po' di difficoltà inizialmente ad abituarmi al tipo di scrittura. Mi risultava un po' ''complicato'', ma in realtà quest'impressione, man mano che si prosegue la lettura, passa. Diventa molto scorrevole e non ti accorgi più delle differenze fra questa e la scrittura che solitamente siamo abituati a leggere.
Nonostante poi il libro fa riferimento a dei fatti storici realmente accaduti, non l'ho mai trovato pesante, la lettura risultava abbastanza leggera e i capitoli corti portano il lettore a continuare pagina dopo pagina. 
Non conoscevo la storia della nostra Marianna, protagonista di questo libro , e mi ha fatto molto piacere conoscerla. 
Sono presenti molte frasi sui libri e la loro importanza che mi sono rimasti del cuore. D'altronde, nel periodo della seconda guerra mondiale, prima che i tedeschi volessero far estinguere gli ebrei, distruggevano i libri, così che risultassero come se non fossero mai esistiti al mondo.
L'importanza di questa figura femminile è stata proprio questa: ha salvato molti testi e anche l'edificio nel quale lavorava.
Inoltre era una matematica e fisica che non solo è andata contro a molte delle idee che avevano i suoi colleghi (lei seguiva le idee di Albert Einstein), ma è andata anche ''contro'' la sua famiglia e gli stereotipi di donna (non ha mai voluto sposarsi). 
Lo consiglio davvero tanto, anche come lettura a tema seconda guerra mondiale.. con questo non voglio dire che descrive i campi, le esportazioni e cose come queste, qui non le trovate. Ma perchè a me ha fatto piacere scoprire la storia di questa donna vissuta in quel periodo, che nonostante non fosse ebrea, ha salvato molti libri e ha fatto anche un'altra cosa importante e bellissima, ma non vi spoilero cosa. Inoltre sappiamo cosa significa femminismo e questo per me è davvero un grande esempio. 

4/5⭐





Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.